Origine
DEI TRE DOSHA
Il termine ayurveda indica “la conoscenza, il sapere sacro” (Veda) relativo alla “vita” o “longevità” (ayus). Nella Charaka Samhita, il trattato più antico e autorevole sulla medicina ayurvedica, ayus è "l'unione di corpo, organi, mente e sé (atman)" (CA. Sut. I, 42). Questa definizione evidenzia l'impostazione psicosomatica dell’ayurveda che studia non solo il corpo, ma l’essere vivente nella sua interezza, comprese le funzioni dei sensi (vista, udito, odorato, gusto e tatto), la mente e il sé. Ricorda, inoltre, che l'uso scorretto delle facoltà sensoriali e psicologiche può provocare svariate malattie.
L’ayurveda deriva dalle verità scoperte dagli antichi rishi (veggenti) durante pratiche meditative e discipline ascetiche. Trae la sua origine dalla filosofia samkhya realizzata dal rishi Kapila, composta di 24 principi o elementi che costituiscono l’universo: dall’energia creativa, fino agli elementi più grossolani (bhuta).
Vata, pitta e kapha sono i tre dosha o umori biologici, sono costituiti dai cinque elementi (etere o spazio - akasa, aria - vayu, fuoco - tejas, acqua - apas, terra - prithvi) costituenti l’universo e l’essere umano.
etere + aria = vata
“Vata è secco, leggero, freddo, duro, sottile ed instabile.” (AH. Sut. 1.10)
fuoco + acqua = pitta
“Pitta è leggermente oleoso, intenso, caldo, leggero, avente odore carneo, tendente a fluire e liquidi.” (AH. Sut. 1.11)
acqua + terra = kapha
“Kapha è oleoso, freddo, pesante, lento, liscio, viscoso e stabile.” (AH. Sut. 1.11)